Riassunto
Vediamo perché lo stile Fosbury, utilizzato adesso da tutti gli atleti del salto in alto, permette di raggiungere risultati migliori rispetto ad altre tecniche di salto che si utilizzavano in passato.
Baricentro: forse una delle parole legate alla fisica più famose. Il baricentro è un particolare punto di un oggetto che ha molte caratteristiche interessanti.
Caratteristiche del baricentro
Per prima cosa se un corpo è fermo e applichiamo una forza nel baricentro il corpo comincerà a muoversi ma non ruoterà. In generale invece applicando una forza in un generico punto si ottiene l’effetto di cambiare la sua velocità e di cambiare anche la velocità angolare con cui ruota.
Se un oggetto viene appeso troverà l’equilibrio nella posizione in cui il suo baricentro si trova sulla retta verticale che passa per il punto in cui è appeso. Questa proprietà è utile per trovare in modo empirico la posizione del baricentro di un corpo con una forma irregolare appendendolo in diversi punti.
Questo ci fa capire anche che il baricentro non sempre si trova all’interno del corpo. Se prendiamo un oggetto a forma di U, come un ferro di cavallo, e lo appendiamo in diversi punti scopriremo che il suo baricentro si trova sull’asse di simmetria dell’oggetto ma al suo esterno.
Il moto del baricentro
Un’altra proprietà interessante è che quando un corpo viene lanciato e subisce gli effetti della forza di gravità, il suo baricentro si muove con un moto parabolico. È un po’ come se il baricentro rappresentasse tutto il corpo concentrato in unico punto.
Ad esempio, se lanciamo una racchetta da tennis notiamo che l’estremità alla fine del manico descrive in aria una curva molto complicata. Se invece osserviamo la traiettoria seguita dal baricentro della racchetta vedremo che si tratta di una semplice parabola.
La stessa cosa succede per un atleta che esegue un’evoluzione in aria.
Il baricentro negli sport
Che si tratti di un tuffatore dal trampolino, di una ginnasta che fa un’uscita dalle parallele o di un portiere che si lancia in una parata, una volta che l’atleta si è staccato da terra l’unica cosa che potrà fare sarà cambiare la posizione del proprio corpo in modo da ottenere il risultato migliore, ma la traiettoria seguita dal suo baricentro sarà una ben definita parabola che non si potrà più modificare.
La stessa cosa vale per un atleta che esegue un salto in alto. Una volta staccati i piedi da terra il suo baricentro raggiungerà un’altezza massima corrispondente al punto più alto della parabola.
Il saltatore può tuttavia mettersi in una posizione tale da arrivare più in alto del suo stesso baricentro! Per il fatto che il corpo umano si può incurvare più facilmente sulla schiena che sul lato frontale, la massima altezza di salto si raggiunge con la famosa tecnica Fosbury.
Breve storia delle tecniche di salto
Dall’inizio delle Olimpiadi moderne fino alla fine degli anni ’60 si erano affinate diverse tecniche di salto, ma in tutte queste tecniche la posizione del corpo era tale che il baricentro dell’atleta doveva superare l’asta per completare il salto.
A metà degli anni ’60 un giovane atleta e studente di ingegneria di nome Dick Fosbury capì le potenzialità della tecnica di salto di schiena.
Dovette insistere per convincere il suo allenatore ad accettare il nuovo stile e il cambiamento fu reso possibile anche dal fatto che sempre più spesso venivano utilizzati i materassi per facilitare l’atterraggio (Fosbury rimediò un infortunio alla schiena in una gara dove non c’era il materasso!).
Dal 1965 Fosbury si allenò perfezionando la nuova tecnica, nel 1968 vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi del Messico con la misura di 2,24 m sorprendendo il mondo dello sport con il suo nuovo stile.
Inizialmente ci fu un po’ di scetticismo nei suoi confronti, ma negli anni successivi sempre più atleti passarono allo stile Fosbury ed ora è l’unico praticato a livello professionistico.
Quando hai dalla tua parte le leggi della fisica, prima o poi ti danno ragione!
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